15/11/07

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È mattina presto, le strade della metropoli occidentale in cui hai scelto di vivere un po' di tempo fa sono deserte. Entri in un bar e ordini il primo dei cinque caffè che berrai durante la giornata. Apri il quotidiano provinciale che ogni mattina sfogli prima di inziare la tua giornata di lavoro indipendente.

Le notizie ti sembrano le stesse di ogni giorno. Indipendentemente dall'argomento. Indipendentemente dalla gravità o leggerezza dei fatti. Indipendentemente dalla portata, globale o locale, degli eventi. Le notizie hanno tutte lo stesso sapore. Non sono indipendenti. Non sono libere. Sono violentemente vincolate all'opinione di chi scrive.

È per questo, probabilmente, che hai smesso di leggere i quotidiani o i periodici. Il tuo inderesse per la notizia pura, per la verità dei fatti, per l'obiettività, non trova soddisfazione nel giornalismo.

Molto meglio gli elenchi di notizie da selezionare chirurgicamente secondo i tuoi interessi.

Sciogli la catena della tua graziella e ti predisponi mentalmente ad attraversare il traffico della metropoli. I giornali dell'opposizione dicono che sia causato dai lavori per l'installazione di una nuova linea ferroviaria. I giornali della maggioranza dicono che il traffico sta diminuendo. Ti piace il traffico, indipendentemente dalle sue cause.

Dopo aver attraversato l'unica avenue della metropoli occidentale in cui hai scelto di vivere (in verita ce ne sarebbero altre ma non sono degne di menzione) parcheggi la tua bicicletta in uno degli spazi dedicati. Nella metropoli occidentale in cui hai scelto di vivere le biclette sono offerte dal municipio come servizio pubblico. Ecco, questa è una notizia, pensi. Non sono un servizio utile e nemmeno un costo inutile per i cittadini. Non sono moltissime e ben distribuite e nemmeno un'atrrazione per i tanti turisti che arrivano da ogni parte del mondo.

Con in mente il servizio pubblico delle biciclette attraversi l'atrio del grattacielo dove ha sede la multinazionale del cancro a cuii stai per fornire una costosa consulenza.

Prima di salire in ascensore, noti uno stand, sponosrizzato dalla multinazionale del cancro. È in corso la settimana del benessere. Offrono una colazione ricca, ipocalorica e salutare a tutti gli impiegati della compagnia. TI avvicini, bevi un caffè con poco latte (il secondo della giornata) sorridi ad una delle hostess e chiedi una sigaretta.

La settimana del benessere nella multinazionale del cancro. Se avessi studiato meglio filosofia invece di guardare giornaletti porno nei bagni del liceo, saresti in grado di trovarci una qualche ironia socratica. Se avessi studiato filosofia probabilemente non faresti il consulente.

Per questo motivo saluti cordialmente e svolgi il tuo lavoro senza nessun tipo di scrupolo.

4 commenti:

Martina Orsini ha detto...

Il tono è perfetto, l'ambientazione pure, tipico stile asciutto del free lance senza scrupoli, cinico e profondo che si fa 5 caffè al giorno per non soccombere a una vita che tutto sommato gli fa schifo. Mi ci immedesimo, tranne che per il compenso esorbitante da chiedere alla casa farmaceutica. Solo una cosa stona: la bici. Qual'è quel consulente che fa il free lance in una metropoli occidentale e lavora per i colossi mondiali della farmaceutica e va in giro in bici? Solo per curiosità, è casuale o volontaria lascelta delmezzo di trasporto? E se volontaria, mi spieghi cosa significa? cosa c'è sotto?

Molto accattivante, leggerò anche il resto!
Ciao

Anonimo ha detto...

sì è vero, è intrigante.
Sembrano appunti, il "tu" tira dentro il lettore.
Un dubbio (non socratico): chissà se il "tu" regge o dopo un po' scassa. Voglio dire: a piccoli episodi va bene (ci vedo dentro qualcosa di fumettistico, non so); ma una storiona tutta di fila chissà...

ti fai chiamare freelancer e hai circa 30 anni. ha detto...

nonostante tu abbia deciso deliberatamente di non commentare i commenti, ritieni quantomeno appropriato ringraziare i pasanti per aver lasciato la loro opinione, nel bene e nel male. sperando che tornino a passare, nonostante la superficialità dei tuoi appunti.

Per questo e altri motivi che non svelerai in seguito, saluti cordialmente e vai a fare una passeggiata in bici.

Anonimo ha detto...

Io e te avremo una storia in un futuro non troppo remoto. Conserva questo post così potrò ripeterti in continuazione che avevo ragione. alessia